Emozioni & Vitalità

La nostra vitalità partecipa al nostro benessere, le emozioni negative riducono la nostra vitalità e quindi hanno influenza nella nostra vita.

I fiori di Bach sono rimedi naturali per le emozioni negative, possono essere un valido aiuto stimolando qualità positive che in un certo periodo della vita possono non essere espresse.

L’unico modo per ritrovarmi

Ho creato nella mia mente un mondo diverso.
In questo spazio particolare le malattie si trasformano
in potenti storie da ascoltare,
i problemi in maestri da seguire,
gli imprevisti in scherzi divini
che mi fanno sempre sorridere il cuore.
In questa mia narrazione interiore tutto è teatro,
tutto è dialogo,
ogni piccolo accadimento è un segnale dell’anima
che mi vuole desta, partecipativa, mai spenta.
Di notte, poi, accadono i più incredibili scenari
di vita.
E’ tutto una caccia al simbolo,
all’emozione,
all’intuizione.
Amo stare il più possibile in questa dimensione magica,
dove non abitano giudizi, pensieri contorti, preoccupazioni.
Esiste solo la gioia di ricamare la vita terrena
con un filo adatto creato apposta per noi.
Mi dicono spesso che dovrei uscire da questo mondo,
di non starci troppo,
che rischio di perdermi.
Ma io so che invece è l’unico modo
per ritrovarmi.
Non voglio annullarmi nel mondo degli altri:
desidero conoscermi, per davvero, ogni giorno della mia vita.
Che siano allora benedetti tutti i creatori di mondi speciali,
veri artisti dell’esistenza,
capaci ancora di proteggersi dai perturbanti rumori esteriori.
Lunga vita ai diversi, agli incompresi, ai puri di cuore,
a chi non ci sta ad abitare mondi non suoi,
a chi crede nella potenza
della propria narrazione.
E’ giunta finalmente l’ora per ognuno di noi
di dettare l’unica legge che conta,
quella del cuore.
Elena Bernabè

Holly ha in sé l’essenza dell’Amore

Agrifoglio messaggero d’Amore.

Questo è il mio tradizionale articolo, augurio e omaggio floreale per le festività natalizie che dedico a tutti i lettori. Mariella

L’Agrifoglio è la pianta che si regala a Natale come portatrice dell’Amore sulla Terra.

Nei rituali di certe culture precristiane tra le quali quelle Celtiche e Romane, l’agrifoglio si usava per il suo potere di difendere dal male, importante insieme al vischio nelle cerimonie druidiche, ricopriva un ruolo fondamentale nei saturnali dell’antica Roma.

“In Inghilterra si adornano le case con i suoi rami, ma solo fino alla dodicesima notte, in ricordo del rinnovamento che giunge dopo il giorno più buio del solstizio d’inverno e del ritorno della luce nel mondo.” (v. Fiori di Bach Forma e Funzione di Julian Barnard)

E’ un arbusto sempreverde che conserva le foglie tutto l‘anno racchiude l’idea di immortalità.

L’Agrifoglio cresce lentamente, ma con grande intensità, lo stesso si può dire dell’Amore, nei cuori che sono pronti ad accoglierlo, i fiori bianchi striati di rosa ripetono nel linguaggio dei colori un messaggio di amore e di pace, le spine più accentuate nella parte bassa della pianta, la difendono dagli animali che non possono mangiarla, il significato è di protezione e trasformazione che trasforma il pericolo e il male delle spine che feriscono nella energia guaritrice dell’Amore.

Holly Fiore di Bach nella versione in fiore e con le bacche

Nella Floriterapia del Dott. Bach con il fiore dell’agrifoglio viene preparato il rimedio chiamato “Holly” che stimola in noi la qualità positiva dell’Amore” quando in un certo momento della vita può venire a mancare.

Il Dott. Edward Bach dice di questo rimedio: “Holly ci protegge da tutto ciò che non è amore. Holly apre il cuore all’Amore Divino”.

Come riconoscere di aver bisogno dell’aiuto del rimedio:

Ci si sente ipersensibili e si percepiscono nelle parole, nei gesti e nelle azioni compiute dagli altri, l’intenzione di ferire non tanto fisicamente quanto emotivamente, si è sospettosi verso gli altri e così spesso la reazione è fare lo stesso a chi riteniamo responsabile di averci colpito. Si ha il timore di essere raggirati, si è diffidenti, si suppongono dietro qualsiasi cosa aspetti negativi.

Un turbinio di sentimenti forti travolge, scuote profondamente poiché ci si sentire avvelenati, a volte senza un concreto motivo. Si è spesso sulla difensiva e pronti ad attaccare.

“Io sono Holly, ti dono l’amore che apre ogni corteccia nella quale proteggi il tuo cuore”.

Queste sono le parole del Dott. Edward Bach che spiegano gli stati d’animo quando manca questa qualità positiva:

“Per chi, a volte, viene assalito da pensieri come la gelosia, l’invidia, la vendetta, il sospetto. Per le varie forme di risentimento. Queste persone possono soffrire molto nel proprio intimo e spesso senza che ci sia una causa reale della loro infelicità.”

“Holly apre ed espande il cuore che irradia Amore”.

Alchimia – La trasformazione della sofferenza

“Curare la separazione tra la mia mente e il mio corpo è quindi stata la grande sfida della mia vita. Nei sessant’ anni in cui ho praticato la psicoterapia ho imparato che la strada per la salute emotiva passa attraverso il corpo. Lo scopo implicito dell’Analisi Bioenergetica è sempre stato quello di guarire la separazione tra corpo e mente.” – Alexander Lowen

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Gli Alchimisti hanno un’immagine molto calzante alla trasformazione della sofferenza del sintomo in un accrescimento di valore dell’Anima.

Uno dei traguardi del processo di Alchimia era la “Perla Preziosa”.

Questa Perla all’inizio, non è che un granello di sabbia, un sintomo nevrotico, un disturbo, un segreto irritante e noioso della propria carne, da cui non c’è Conchiglia che possa proteggere.

Questo granello è ricoperto, elaborato giorno per giorno, finchè diventa “Perla”, ma ancora deve essere ripescato dall’Abisso e acquistare autonomia.

Poi, quando il granello è recuperato, viene indossato.
Deve essere portato a contatto con il calore della pelle, perché conservi la sua Lucentezza.

Il complesso liberato, una volta causa di dolore, è ostentato davanti a tutti come una Virtù.

Il “Tesoro Esoterico”, ottenuto con uno sforzo che nessuno conosce, diviene uno “Splendore Esoterico”.

Liberarsi dei sintomi, vuol dire liberarsi anche della possibilità di guadagnare qualcosa che potrà un giorno rivelarsi di grande valore, anche se all’inizio è insopportabile, irritante, deprimente e da nascondere.

Da “La ricerca interiore. Psicologia e religione” (James Hillman)

I rimedi floreali di Bach sono un aiuto ed un sostegno nel corso della vita.

Mariella

L’OSTRICA ALCHIMISTA E LA PERLA (ALCHIMIA TRASFORMATIVA)

L’alchimia trasformativa è quel ramo dell’esoterismo in chiave moderna che si occupa della trasmutazione interiore (psicologica e spirituale) dell’essere umano. Una scienza sacra, disponibile per tutti, a patto che sappiate cosa e dove cercare. Perché l’alchimia, studiata e praticata nel mondo quotidiano, offre uno strumento di crescita e di trasformazione davvero esponenziale. Permette di lavorare direttamente sul dolore, sul disagio e sull’insoddisfazione, al fine di staccarsi da queste emozioni negative e trasmutarle in qualcosa di utile ai fini evolutivi. Ma perché paragonare l’alchimia trasformativa ad un’ostrica vi starete chiedendo… la verità è che l’obiettivo finale dell’alchimia trasformativa è uguale a ciò che si trova all’interno dell’ostrica perlifera: sì, sto parlando della madreperla, un suo prodotto, la perfezione assoluta dal punto di vista naturale che possa esistere a questo mondo. Ma da cosa e come nasce questa perla così preziosa?

All’origine di tutto, c’è un corpo estraneo. Spesso si tratta di un granello di sabbia o un parassita, che si deposita per caso all’interno del suo guscio. L’intrusione produce una forte reazione da parte dell’ostrica che, non riuscendo ad eliminare l’intruso, e per difendere i suoi tessuti dall’irritazione, inizia ad isolarlo per renderlo inoffensivo. Secerne, dunque, una sostanza cristallina liscia e dura, la cosiddetta madreperla, che in realtà non è altro che un deposito di vari strati di carbonato di calcio combinato con altri minerali, che originano ovoidi irregolari o sferici. Dopo pochi anni, il risultato sarà quello di una bella e splendente gemma.

C’è da sottolineare il fatto che, mentre le pietre preziose devono essere sottoposte al taglio e levigate per farne emergere la bellezza, le perle non hanno bisogno di questo processo complementare. Le perle vengono prodotte da questi molluschi con una naturale iridescenza e una lucentezza che nessun’altra gemma al mondo può possedere.

Ma torniamo all’alchimia trasformativa. Qual è il nesso con il lavoro dell’ostrica e della perla?! Cos’hanno cercato centinaia di alchimisti nel corso dei secoli? Non cercavano forse la pietra più preziosa di tutte, la pietra dei filosofi, il lapis philosophorum, la pietra filosofale? Non una ricchezza materiale, ma un genere di appagamento eterno e incondizionato, uno stato di felicità che non è più legato alle situazioni avverse che ci accadono. Esattamente come l’ostrica.

Per l’ostrica quel corpo estraneo, granello o parassita che sia, rappresenta una difficoltà. Lo rifiuta, poiché irrita. Non lo sopporta e vorrebbe espellerlo, ma non ci riesce. E allora decide di mettersi in gioco, inizia a lavorare su di sé nel modo più naturale che conosce: trasforma quell’oggetto estraneo in qualcosa di pregiato, affinché non rappresenti più un fastidio per lei. In altre parole, questa difficoltà interiore la costringe a secernere una materia speciale con la quale avvolge quel granello di sabbia tanto sgradevole, e questo, anziché venire distrutto o espulso, resta all’interno ma diviene bellissimo e prezioso. Meraviglioso. E gli alchimisti non hanno forse tentato, per secoli, di trasformare il piombo in oro?

Quindi questo fenomeno naturale dell’ostrica non è solo una metafora, ma un vero e proprio esempio vivente di come sia davvero possibile in natura trasmutare qualcosa di negativo, che dà fastidio, in qualcosa di prezioso per noi stessi. Nella trasformazione del granello di sabbia in madreperla sono contenuti i due processi più importanti del lavoro alchemico. Quello di portare la piena attenzione sulla difficoltà, senza cercare di evitarla. E quello di produrre dalla propria stessa sostanza una nuova materia capace di trasformare la difficoltà in un oggetto prezioso.

Il granello di sabbia rappresenta per noi le difficoltà interiori, quelle che viviamo nel quotidiano. E nel momento stesso in cui smettiamo di voler allontanare da noi queste difficoltà, accettandole anziché respingerle, costringeremo il nostro Cuore a produrre una sostanza che trasforma la difficoltà in pietra preziosa. Ci vorrà del tempo, è vero, ma l’ostrica ci dimostra che è fattibile. E l’alchimia ci dice che, per vivere una vita piena di serenità e soddisfazione è sufficiente guardare oltre, percepire la realtà oltre l’illusione. Siate delle ostriche alchimiste, e scoprite cosa si nasconde dietro l’allucinazione dei sensi e delle emozioni.

“Disse un’ostrica a un’altra ostrica sua vicina: «Ho dentro di me un gran dolore. È qualcosa di pesante e tondo, e io sono allo stremo». Replicò l’altra ostrica con altezzoso compiacimento: «Sia lode ai cieli e al mare, io non ho nessun dolore in me. Sto bene e sono sana sia dentro che fuori». In quel momento passava un granchio e udì le due ostriche, e disse a quella che stava bene ed era sana sia dentro che fuori: «Sì, tu stai bene e sei sana; ma il dolore che la tua vicina porta in sé è una perla di straordinaria bellezza».” Kahlil Gibran – “Tutte le poesie e i racconti“

Vinca dunque la perseveranza, perché, se la fatica è tanta, il premio non sarà mediocre. Tutte le cose preziose son poste nel difficile. Stretta e spinosa è la via de la beatitudine; gran cosa forse ne promette il cielo.” Giordano Bruno – “La cena de le Ceneri“

Tragicomico

 

L’agrifoglio… messaggero d’Amore

Questo è il mio tradizionale articolo per le festività natalizie, è il mio augurio e omaggio floreale per tutte le persone. Mariella

L’Agrifoglio ha in sé l’essenza dell’Amore.

L’Agrifoglio è la pianta che si regala a Natale come portatrice dell’Amore sulla Terra.

Nei rituali di certe culture precristiane tra le quali quelle Celtiche e Romane, l’agrifoglio si usava per il suo potere di difendere dal male, importante insieme al vischio nelle cerimonie druidiche, ricopriva un ruolo fondamentale nei saturnali dell’antica Roma.

E’ un arbusto sempreverde che conserva le foglie tutto l‘anno racchiude l’idea di immortalità.

L’Agrifoglio cresce lentamente, ma con grande intensità, lo stesso si può dire dell’Amore, nei cuori che sono pronti ad accoglierlo, i fiori bianchi striati di rosa ripetono nel linguaggio dei colori un messaggio di amore e di pace, le spine più accentuate nella parte bassa della pianta, la difendono dagli animali che non possono mangiarla, il significato è di protezione e trasformazione che trasforma il pericolo e il male delle spine che feriscono nella energia guaritrice dell’Amore.

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Nella Floriterapia del Dott. Bach con il fiore dell’agrifoglio viene preparato il rimedio chiamato “Holly” che stimola in noi la qualità positiva dell’ “Amore” quando in un certo momento della vita può venire a mancare.

Ci si sente feriti, e si percepiscono nelle parole, nei gesti e nelle azioni compiute dagli altri, l’intenzione di colpirci non tanto fisicamente quanto emotivamente, si è sospettosi verso gli altri e così spesso la reazione è fare lo stesso a chi riteniamo responsabile di averci ferito.

Si è spesso sulla difensiva e pronti a difendersi.

“Io sono Holly, ti dono l’AMORE che apre ogni corteccia nella quale proteggi il tuo cuore”.

Queste sono le parole del Dott. Edward Bach che spiegano gli stati d’animo quando manca questa qualità positiva:

“Per chi, a volte, viene assalito da pensieri come la gelosia, l’invidia, la vendetta, il sospetto. Per le varie forme di risentimento. Queste persone possono soffrire molto nel proprio intimo e spesso senza che ci sia una causa reale della loro infelicità.”

“Holly apre il cuore all’Amore puro”.

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Agrifoglio con fiore Holly

 

“Non piangere” non è la risposta giusta al pianto dei bambini

Di norma quando vogliamo tirare su il morale di un bambino dopo una caduta o un capriccio, utilizziamo frasi come “Non piangere”, “Devi essere coraggioso”, “I maschi non piangono”, “Credi che piangendo si risolverà qualcosa?” e via dicendo.

Vi siete mai fermati a pensare alle conseguenze di queste frasi? Non diciamo di “no” solo ad un atteggiamento, diciamo di “no” anche al bambino e alle sue emozioni. Gli stiamo insegnando a trattenersi, a non esprimere ciò che prova, e questo avrà senz’altro gravi conseguenze sul suo sviluppo nella società.

La nostra tendenza ad adottare un simile metodo educativo non dovrebbe stupirci, poiché non è altro che un riflesso di quello che a noi stessi è stato insegnato da piccoli. Di fatto, lo stesso ragionamento vale quando adoperiamo le stesse frasi per un adulto: perché non dovremmo piangere se qualcosa ci ferisce? Il pianto è un meccanismo naturale che deve poter essere utilizzato.

Se desideriamo che i nostri bambini comprendano le proprie emozioni e vivano in base ad esse, dovremo eliminare completamente certe frasi e certe abitudini . Si tratta, senza dubbio, di un metodo contrario a quello di bloccare pensieri, emozioni e comportamenti.

– Lasciale andare, Lucia- disse la nonna chissà da dove.

– Chi?

– Le lacrime! A volte sembrano talmente tante che ci sentiamo affogare, ma non è così.

– Pensi che un giorno smetteranno di uscire?

– Ma certo! –rispose la nonna con un sorriso dolce – Le lacrime non restano a lungo, svolgono il proprio compito e poi continuano lungo la loro strada.

– E qual è il loro compito?

– Sono acqua, Lucia! Lavano e schiariscono… Come la pioggia. Tutto appare diverso dopo la pioggia…

La lluvia sabe por qué (La pioggia sa perché) – María Fernanda Heredia

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Nutrendo i bambini di amore, le paure moriranno di fame

Aiutiamo i bambini ad identificare le cause del loro pianto e a canalizzare le proprie emozioni, favorendo la loro capacità di regolazione. È un aspetto fondamentale, poiché di solito un pianto è legato ad una fonte di disturbo o di interruzione della propria tranquillità.

Per fortuna la natura è saggia ed ha lottato contro il modello educativo imperante avendo fatto della tristezza l’emozione più empatica fra tutte. La nostra mente e il nostro cervello sono per natura predisposti ad ascoltare la tristezza, entrando in empatia con essa e consolando chi si trovi di fronte a noi in questo stato.

Anni di educazione fondata su un modello scorretto ci hanno portato a reprimere emozioni negative, ma sane, costringendoci a mostrare alla società e a noi stessi soltanto la nostra versione più serena.

Dovremmo insegnare ai bambini che la tristezza ha molteplici cause, che essa è una risposta naturale a ciò che ci disturba e che può essere canalizzata. Dobbiamo offrire ai più piccoli modelli adeguati di regolazione delle loro emozioni favorendo in loro la capacità di riflettere sul malessere provato e sulle sue cause.

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Quando li esortiamo a trattenersi con frasi del tipo “non piangere”, suggeriamo loro di affrontare il pianto ed il messaggio che esso comporta attraverso la paura e la negazione. Tuttavia, anche se si tratta di un’emozione negativa e di disturbo non significa che non sia sana.

Oltre a portarli a comprendere questo, dunque, abbiamo l’obbligo di aiutarli ad uscire dal loro bozzolo. Occorre dunque risalire all’origine del pianto per verificare quanto problematica sia la situazione, ma a tale scopo, bisogna far propria una regola educativa severa: non consentire i capricci.

Da questo punto di vista, è bene sottolineare che nei bambini, soprattutto durante la fascia di età compresa tra i 2 e i 6 anni, i capricci sono frequenti, ma anche importanti. Quando educhiamo un bambino, non possiamo non tener conto di tutte le forze, debolezze e necessità del suo processo di crescita.

In questi casi è facile perdere le staffe, ma diventa essenziale ed importante che le nostre parole trasmettano il seguente messaggio: “sì ai sentimenti e sì al bambino, no ai brutti atteggiamenti”Attenzione, è possibile validare le emozioni e i sentimenti del bambino adeguandoci al suo livello di comprensione e facilitando l’introspezione.

Sappiamo che un’emozione non esclude un’altra, poiché esse coesistono in un sistema piuttosto complesso. Per esempio, dovremo insegnargli poco a poco che essere tristi non è incompatibile con l’essere arrabbiati o imbarazzati. È un concetto che integreranno man mano che matureranno e i loro pensieri diventeranno più flessibili.

Per concludere, è bene sottolineare che a prescindere dai motivi del pianto, spingere il bambino ad analizzare le origini del suo malessere e dare ad esso un nome faciliterà la regolazione e la riflessività in un momento in cui i suoi pensieri sono totalmente disorganizzati e “non rispondono” nel modo giusto secondo i suoi canoni.

Fonte: https://lamenteemeravigliosa.it/non-piangere-non-risposta-giusta/?fbclid=IwAR2BVHnQmiTEmZOKA1b6ZWYi_SYkABak8FnwnOcO93NHj1-dLvW-WBkkKSc

 

I BAMBINI “DIFFICILI”? ASPETTANO QUALCUNO CHE RIESCA A COMPRENDERLI

Ti è mai capitato di incontrare un “bambino difficile“? Forse ne hai uno a casa? Che brutta etichetta, a pensarci bene! Come se ci fossero bambini facili e bambini difficili, persone giuste e persone sbagliate. In realtà, ciascuno di noi è un individuo unico, che combina esperienze, emozioni, talenti e ideali in una miscela irripetibile.
I bambini cosiddetti “difficili” rappresentano un mix esplosivo: spesso hanno talenti straordinari; altre volte hanno un mondo di emozioni che non riescono ad esprimere. In alcuni casi vengono da contesti familiari e di vita davvero impegnativi. Tuttavia, nessun educatore dovrebbe rinunciare a tirar fuori il meglio da questi ragazzi:

Se si perde loro (gli ultimi) la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati“.
Don Milani

Don Milani parlava di un mondo rurale, dimenticato dalla politica e dall’istruzione, ma le sue parole calzano a pennello per tutti quei bambini che per il loro carattere finiscono per essere emarginati dal mondo della scuola. In questi casi, di solito, il problema è superare la corazza che questi bambini hanno costruito per proteggersi dalle insidie del mondo, una corazza fatta di provocazioni, rifiuto di ascoltare e di collaborare. Con questi bambini le regole non bastano: c’è bisogno di recuperare un canale di comunicazione emotiva e affettiva, impresa niente affatto semplice.

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Ecco qualche idea (puoi integrarle con gli spunti sull’intelligenza emotiva e sull’ascolto attivo):

  • dai fiducia: cerca dei piccoli incarichi di responsabilità, per far capire al bambino che è importante e che abbiamo fiducia in lui;
  • conquista la fiducia: fai capire al bambino che può fidarsi di te, cerca di comportarti in modo prevedibile e sicuro;
  • gioca, ridi e scherza: la risata ha il potere di avvicinare i cuori delle persone;
  • parla con loro: il dialogo, se è sincero, apre un canale di comunicazione emotiva e aiuta gli altri ad abbassare le proprie barriere;
  • sii autentico: se il bambino sbaglia, non avere timore di correggerlo, trattandolo però con rispetto e spiegandogli chiaramente le cose.

Quando ti trovi di fronte ad un bambino con il quale tutti i tuoi tentativi di educare e comunicare sembrano vani, pensa alla fiaba popolare de “La bella addormentata“: dietro un muro impenetrabile di rovi, si cela un castello con la sua principessa. Il punto è trovare un passaggio!

Fonte: https://portalebambini.it/bambini-difficili-2/?fbclid=IwAR2a_0HJ2d4hXuzREMD9RkYsta0WXPvxC-SNaAmzbQL1nhvqSc3tEwTO2gM

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I bambini hanno effetti molto rapidi ed evidenti dall’assunzione dei Fiori di Bach come spiegato nell’articolo:

Fiori di Bach per i bambini

Mariella

Essere come le api per i fiori

L’ape trae il miele dai fiori senza sciuparli, lasciandoli intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non reca pregiudizio ad alcun tipo di vocazione o di occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e prestigio.

SAN FRANCESCO DI SALES

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Il mese di aprile è il mese della “Devozione”, questo termine fa subito pensare ad una religione, ma è solo un modo ristretto anche se istintivo di collegare questa parola.

Se si apre lo sguardo verso una diversa o forse più ampia osservazione, la devozione è anche quella che abbiamo verso noi stessi, verso ciò che siamo profondamente, nei confronti della nostra vocazione e della strada che abbiamo scelto nella vita.

“La vera devozione aggiunge bellezza e prestigio” questo è il cuore della frase, poi ognuno farà la sua interpretazione, come è naturale che sia, ma personalmente trovo che queste poche parole siano come i sassolini bianchi nella storia di Hansel e Gretel, che permettono di trovare la strada…

Inevitabilmente, quando si parla di trovare la “strada”, la nostra strada, che non è quella che vorrebbero i genitori, o che consigliano gli amici, o quella più conveniente, ma è quella che fa esprimere al meglio le nostre qualità, viene da pensare al rimedio dei fiori di Bach “Wild Oat” e cioè l’avena selvatica, che ci aiuta a rafforzare una qualità positiva determinante per sentirci soddisfatti:

“La chiarezza nel guardare dentro noi stessi e di scoprire la nostra strada.”

Se si osserva in basso la pianta, sembra proprio andare in una precisa direzione, in un’unica direzione come se la indicasse…

Mariella

 

Descrizione

Quelli che hanno l’ambizione di realizzare qualcosa di importante nella vita, che desiderano fare molte esperienze, trarre piacere da tutto quanto sia loro possibile e vivere pienamente la vita. La loro difficoltà sta nel determinare quale occupazione seguire; poiché sebbene abbiano grandi ambizioni, non hanno alcuna particolare vocazione che li attragga al di sopra di tutte le altre. Ciò può causare indugio e insoddisfazione.

Dott. E. Bach – I Dodici Guaritori e altri rimedi

Fiore di Bach Wild Oat (Avena Selvatica)

Io sono Wild Oat e ti dono

“La chiarezza nel guardare dentro te stesso e di scoprire la propria strada.”

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“L’unica cosa costante è la mia oscillazione” parola di Scleranthus

Oscillo costantemente tra momenti in cui non me ne frega nulla e altri in cui il nulla mi frega.” Ivana Lungarella

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Un momento si è felici e un momento dopo si è tristi.

Un giorno una cosa sembra perfetta e il giorno dopo è la peggiore.

Passare da uno stato d’animo a quello opposto costantemente, essere indecisi tra una scelta e l’altra, oggi ci sembra di aver preso una decisione e domani troviamo dei motivi per cui non si è più convinti, tutte modalità che indicano che il rimedio floreale Scleranthus ci può aiutare a rafforzare dentro di noi stabilità e decisione, che sono qualità che abbiamo dentro di noi ma che possono perdere di forza, e quindi non riusciamo più a manifestarle, questo accade per svariati motivi, ma per individuare il rimedio e per assumerlo non è necessario esaminare le cause.

In genere chi vive questi momenti non li condivide facilmente, tende a non effettuare scelte quando sente che è molto difficile gestire questo stato d’animo, oppure può accadere di effettuare le scelte rapidamente e poi successivamente essere sopraffatto dai dubbi.

Mariella

 

Scleranthus

“…è il rimedio per le persone che trovano difficile decidere tra una o più alternative. L’indecisione di tipo Scleranthus, solitamente, influenza sia le piccole che le grandi decisioni della vita;

A volte, l’incertezza cronica della persona Scleranthus si manifesta in altri modi, ad esempio con cambiamenti di umore e persino con nausea da viaggio. Tali sintomi, tuttavia, non denotano infallibilmente la necessità per questo rimedio, ma piuttosto ne suggeriscono la possibilità. In ogni caso il rimedio viene utilizzato per aiutare la persona ad agire con più decisione e a capire ciò che veramente vuole.”

tratto dal sito: bachcentre.it

 

“Se vuoi cambiare il tuo stato d’animo o il tuo stato mentale, modifica la tua vibrazione.”

Ermete Trismegisto

(E’ un personaggio leggendario di età pre-classica, venerato come maestro di sapienza e ritenuto l’autore del Corpus hermeticum. A lui è attribuita la fondazione di quella corrente filosofica nota come ermetismo.)

-I rimedi floreali di Bach modificano la vibrazione, vanno ad agire in profondità.-

scleranthus scleranthus

“LA STORIA DELLA VITA E’ SEMPLICE COME QUESTO RACCONTO”

“Una ragazzina ha deciso di dipingere un quadro con una casa in tempo per il compleanno della madre. Nella sua mente il quadro è già finito; lei sa come attuarlo nel più piccolo dettaglio, resta soltanto di metterlo giù sulla carta. Prende la scatola con i colori, il pennello e lo straccio, e piena di …entusiasmo e felicità si mette al lavoro. Tutta la sua attenzione e interesse sono concentrati su ciò che fa, niente può distrarla dal lavoro in corso. Il quadro è finito in tempo per il compleanno.
Con grandissima abilità ha ritratto la sua idea della casa: è un’opera d’arte perché è tutta sua, ogni pennellata è fatta per amore verso sua madre; ogni finestra, ogni porta ritratta con la convinzione che doveva essere lì. Quand’anche possa sembrare una baracca, è comunque la più perfetta casa mai realizzata in un quadro; è un successo perché la piccola artista ha messo tutto il suo cuore e la sua anima, tutto il suo essere nel farlo.
Questa è salute; questo è successo e felicità e vero servizio: servendo per amore, in perfetta libertà, ognuno a modo suo. E così scendiamo in questo mondo, sapendo quale quadro dobbiamo dipingere, avendo già tracciato un piano del nostro passaggio nella vita, e tutto quello che ci resta da fare è di metterlo nella sua forma materiale. Andiamo avanti pieni di gioia e interesse, concentrando tutta la nostra attenzione nel perfezionare quel quadro, con grandissima abilità, traducendo i nostri pensieri ed obiettivi nella vita terrena in qualunque ambiente abbiamo scelto. Poi, se seguiamo dall’inizio alla fine i nostri veri ideali, i nostri veri desideri con tutta la forza che possediamo, non c’è fallimento: la nostra vita è stata un successo splendido, sano e felice.
La stessa storiella della giovane pittrice illustra come, se lo permettiamo, le difficoltà della vita possano interferire con questo successo, salute e felicità, e ci distolgano dal nostro scopo.
La ragazzina sta dipingendo indaffarata e felice quando arriva qualcuno e le dice: “Perché non mettere la finestra qui e la porta lì, e poi il sentiero del giardino dovrebbe andare così”. Il risultato nella giovane sarà di perdere totale interesse nel lavoro; può darsi che continuerà, ma ora sta mettendo giù sulla carta soltanto “idee altrui”, Può scocciarsi, diventare irritata, infelice o impaurita nel rifiutare questi suggerimenti o incominciare ad odiare il quadro e forse strapparlo: la reazione dipenderà dal carattere della ragazzina.
Il quadro finale potrebbe essere una casa riconoscibile, però sarà imperfetta e un fallimento perché è l’interpretazione dell’idea altrui e non quella della ragazzina. Non può servire come regalo di compleanno perché può darsi che non sarà completato in tempo e la madre dovrà aspettare tutto un altro anno per il suo regalo.
Questa è la malattia: la reazione all’interferenza; questo è fallimento e infelicità temporanea. Questo accade quando permettiamo ad altri di interferire con lo scopo della nostra vita e impiantare nella nostra mente dubbio, paura e indifferenza.

Tratto da “Libera te stesso ” di Edward Bach

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