“LA COMPASSIONE”

«La compassione nasce dalla comprensione del fatto che ciascun essere ha la propria verità, e quindi anche noi.

La compassione sorge nel momento in cui vediamo chiaramente che tutti hanno ragione e tutti hanno torto contemporaneamente, e che nessuno, in definitiva, può essere ritenuto “giusto”o “sbagliato”, essendo tutti sotto l’ipnosi di una sfocatura inconscia.

Uno dei segreti della grandezza è imparare ad avere compassione delle proprie figure di autorità, dei propri genitori e di tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella nostra crescita e nella nostra formazione.

In alcuni casi può essere molto difficile,
eppure non c’è nulla che dia più potere alla vita di un individuo del riuscire a vedere i propri genitori non più come le figure ingombranti che sembrano essere, ocome una collezione di esempi negativi o positivi dai quali fuggire o ai quali conformarsi.

Non c’è nulla che dia più potere a un jedi in formazione del fatto di riuscire a vedere i propri genitori come delle semplici persone, vittime anch’esse, come tutti, di meccanismi dei quali sono poco o per niente consapevoli.

Credo che il segreto per superare le nostre prove, e in particolare i nostri condizionamenti familiari, sia in larga parte legato alla compassione che riusciamo a provare per nostro padre e nostra madre, così come per chiunque in passato ci abbia fatto del male.

Quando Luke va a consegnarsi nelle mani del padre sulla luna boscosa di Endor, il suo atteggiamento verso di lui non assomiglia per niente a quello di un figlio che attribuisce mancanze e colpe al genitore.

Il suo non è un atteggiamento di rabbia, rimprovero o recriminazione.

DARTH VADER: «L’Imperatore ti stava aspettando».
LUKE: «Lo so, padre».
DARTH VADER: «Allora hai accettato la verità».
LUKE: «Ho accettato la verità che tu una volta eri Anakin Skywalker, mio padre».

Immaginiamo per un attimo uno scenario differente.
Immaginiamo un Luke carico di ira verso la vita per il triste destino toccatogli in sorte, crescere con gli zii ed essere condannato a una vita da bracciante su Tatooine.
Immaginiamo un Luke che dopo aver trascorso parte della sua vita a recriminare sul fatto di essere cresciuto senza i suoi genitori, appresa la notizia che suo padre è Darth Vader, inizi a coltivare odio, risentimento, rancore e vergogna per ciò che il padre è ed è stato.
E lasciamoci trasportare dall’immaginazione fino alle estreme conseguenze di questo scenario.

Non è forse molto vicino a ciò che tanti di noi vivono o hanno vissuto in passato?

Non assomiglia alla storia di quelli tra noi che si sono mossi per cercare aiuto all’esterno, convinti che il problema fosse nel passato, che fosse tutta colpa dei genitori?

E se invece la questione fosse più semplice?

Se invece di vedere tanti Darth Vader nei nostri genitori riuscissimo a vedere quelli che una volta erano tanti Anakin Skywalker che purtroppo si sono persi per strada?

Con ogni probabilità questo basterebbe a suscitare in noi un sentimento al quale, forse, non siamo avvezzi.

Un sentimento che potremmo chiamare amore, perdono o compassione.»

Da “La via della forza” di Andrea Panatta

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“Essere felici” Una poesia che accarezza l’anima

Non esiste alcun dovere della vita,
vi è solo il dovere dell’essere felici.
Per questo solo, noi siamo al mondo,
e con tutti i doveri
e con tutta la morale
e con tutti i comandamenti
difficilmente ci si rende felici l’un l’altro,
perché non si rende felici se stessi.

Se l’uomo può essere buono,
lo può essere solo
se egli è felice,
se egli ha in se stesso armonia,
quindi se egli ama.
Questo è stato l’insegnamento,
il solo insegnamento del mondo;
Questo diceva Gesù,
questo diceva Budda,
questo diceva Hegel.

Per ognuno l’unica cosa importante al mondo è:
la propria interiorità
la propria anima
la propria capacità di amare.
Se queste sono in ordine
si possono mangiare miglio o dolci,
portare stracci o gioielli.
Allora il mondo risuonerà chiaramente con l’anima,
tutto è buono,
tutto è in ordine.

Hermann Hesse

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La paura offusca il nostro sguardo

A volte ci sono situazioni che ci fanno sentire molta agitazione, comprenderne i motivi non è facile, ma spesso le situazioni che ci portano turbamento, nascondono grandi potenzialità, è come se in una parte di noi, molto profonda, quella intuitiva, si accendesse improvvisamente una lampadina, perché ne riconosce la grandezza, ma allo stesso tempo, la nostra parte “vigile” quella che vuole tenere tutto sotto controllo, quella che non ama le novità, i cambiamenti, le improvvisazioni, si mettesse in allarme, facendo entrare in azione tutti gli stimoli del pericolo, per cui la paura si impossessa di noi e ci blocca o ci fa tornare indietro.

Guardare la situazione in un momento di maggiore calma, può aiutare a comprendere cosa accade. Facciamolo in modo semplice, senza interpretazioni, ascoltiamo la nostra parte emotiva, perché se siamo spaventati, la paura offusca il nostro sguardo, fa innalzare muri che con il tempo ci ingabbiano e ci fanno perdere di vista tutto il resto, che potrebbe essere meraviglioso.

Rimedi Floreali del Dott. Bach per la paura:

Aspen Cherry PlumMimulus Red ChestnutRock Rose

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“La vera conoscenza, 21 maggio 1936”

Tutta la vera conoscenza viene solo dall’interno di noi stessi, in silenziosa comunicazione con la nostra Anima.

Dottrine e civilizzazioni ci hanno derubato del silenzio, ci hanno derubato della conoscenza che noi riconosciamo tutta in noi stessi.

Siamo stati portati a credere che il nostro sé spirituale sia diventato sommerso…

Abbiamo così tanto bisogno di tornare alla conoscenza poiché in noi stessi giace tutta la verità.

Ricordarsi che non abbiamo bisogno di cercare alcun consiglio, nessun insegnamento se non dall’interno.

Edward Bach

Ascolta i tuoi silenzi, loro ti parlano…

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Floriterapia – La pace dei pensieri

Pensieri ripetitivi… chi ha vissuto questo stato emotivo, sa quanto possono arrivare ad essere debilitanti, sentirsi letteralmente “inseguito” da pensieri continui e dei quali non ci si riesce a liberare, nemmeno sforzandosi di distrarsi in mille modi, è davvero sgradevole.

Mancanza di presenza, mancanza di concentrazione e di attenzione verso chi ci sta vicino, è come se si fosse assenti, in alcuni casi sembra che non si riesca nemmeno a memorizzare una cosa banale, ci si dimentica con una facilità estrema, ma solo perché la mente è affollata da questi pensieri, spesso è uno stesso pensiero ripetitivo e che non si riesce a scacciare. Si vorrebbe fermare la mente, tale è il disagio che si prova.

Può accadere di non riuscire ad addormentarsi subito, ma di tardare in questo proprio a causa di questi pensieri continui che assillano e non fanno trovare la pace mentale.

Ecco che la floriterapia viene in nostro aiuto con il rimedio di Bach “White Chestnut” ovvero l’Ippocastano, che sfruttando le qualità scoperte dal Dott. Bach, riporta in equilibrio in modo naturale, questo stato negativo.

Descrizione originale: White Chestnut

Io sono White Chestnut e ti dono

“La tranquillità mentale e la pace dei propri pensieri.”

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Il tempo della dipendenza affettiva…

Qualche giorno fa mi è capitato di parlare con una persona a me cara, della dipendenza affettiva, del bisogno vitale dell’altro, della ricerca della nostra “metà” nella quale ci fondiamo, perdendo noi stessi, la nostra identità…

Da tempo rifletto e osservo questo funzionamento, nei piccoli ambiti intorno a me e in maniera più estesa guardando ciò che accade nella nostra società, nella quale ormai quasi con cadenza giornaliera ci arrivano notizie di donne uccise o deturpate dall’uomo che hanno deciso di lasciare. Ma possiamo anche riflettere sui rapporti genitore-figlio che possono essere simbiotici tanto da arrivare alla dipendenza.

Ognuno potrà fare le sue riflessioni in merito, anche io ho fattole mie.

Quando non hai una precisa identità, che non è quella che è scritta sui nostri documenti, ma è molto di più, molto più profonda, è ciò che sei come individuo, ciò che sei nel mondo, non il ruolo che assumi. Siamo figli, lavoratori, genitori, e ci dobbiamo comportare come ci si aspetta da un figlio, un lavoratore, un genitore… dimenticandoci completamente di essere persone.

La mancanza di individualità non fa che aumentare le ansie e le paure, come può abbassare l’autostima, o farci vivere nella frustrazione.

Se io mi identifico nel mio lavoro, nel momento in cui questo dovesse venire a mancare, io perderei la mia identità, non sarei più “niente”, lo stesso vale per un marito o una moglie, fidanzato o fidanzata, etc. nel momento in cui perdo quel ruolo, anche la mia vita perde il senso, così spesso vivo nel timore costante di perdere ciò che da un senso ai miei momenti.

Probabilmente dopo l’era del materialismo, viviamo questa della dipendenza, c’è differenza nelle emozioni che proviamo? Probabilmente no, forse è solo il tipo di vita che la società ci impone non è a misura d’uomo, e quindi anche le reazioni non lo sono…

Entrando nell’argomento Fiori di Bach, molto spesso in rete si trova la “Dipendenza” di qualsiasi tipo essa sia, associata al fiore Agrimony, niente di più impreciso, per utilizzare in modo corretto i rimedi floreali del Dott. Bach, e per corretto intendo seguire le indicazioni da lui lasciate per l’utilizzo del metodo, dobbiamo osservare le reazioni, come reagisco in questa situazione? Quali stati d’animo negativi vivo?

Mariella

 

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Fiori di Bach – Traumi non risolti

Il fiore Star of Bethlehem è il rimedio per i traumi non risolti, che siano recenti, oppure che risalgono a tempi lontani, di grossa o di lieve entità, fino a traumi prenatali.

Spesso quando il trauma è recente, l’evento traumatico può essere molto presente, non appena si chiudono gli occhi, si ripresenta la “scena  traumatica”, può essere diverso quando l’evento traumatico è di vecchia data, o addirittura infantile.

Si avverte un blocco emotivo, che si può manifestare notando un atteggiamento di distacco e disinteresse.

A volte i traumi non risolti si ripresentano, qualcosa, un evento fa scattare il ricordo del trauma passato, e la mente continua a ripresentarlo, il rimedio aiuta a sciogliere il blocco emotivo-energetico, stimolando la capacità di elaborarlo.

Descrizione

Per quelli che soffrono molto in condizioni che, per un certo tempo, causano grande infelicità. Lo shock in seguito a gravi notizie, la perdita di una persona cara, lo spavento dopo un incidente o altro. A coloro che per un certo periodo rifiutano di essere consolati, questo rimedio porta conforto.

Dott. E. Bach – I Dodici Guaritori e altri rimedi

Fiore di Bach Star of Bethlehem (Latte di Gallina)

Io sono Star of Bethlehem e ti dono

“La capacità di rimuovere il blocco interiore.”

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Il mare, per calmo o mosso che sia…

Quando osserviamo ciò che ci circonda, possiamo comprendere molto di noi, in base a ciò che proviamo nell’osservare.

Quali sono le sensazioni che viviamo quando guardiamo il mare calmo dalle mille sfumature di colori? Anche solo osservare un’immagine, fa sentire delle emozioni… che non saranno le stesse per tutte le persone che osservano, eppure l’immagine è la stessa per tutti, come mai le sensazioni non sono le stesse per tutti?

Ci sarà chi avverte un senso di pace, chi turbamento, chi paura per l’immensità di questa distesa d’acqua… e allora dov’è la differenza? L’osservatore fa la differenza, ciò che ha dentro, ciò che risiede dentro di lui, quello che risveglia l’emozione è sicuramente ciò che si guarda, ma è qualcosa già presente in chi osserva, viene solo “a galla” quando è stimolata…

“Il mare, per calmo o mosso che sia, è l’anima dei nostri animi”

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Ammirare l’altro nella sua espressione

Una collega suggerisce uno dei più begli esempi da raccontare ad un Chicory… grazie!

Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se io le lascio essere ciò che sono. Quando osservo un tramonto non mi capita di dire: “addolcire un po’ l’arancione sull’angolo destro, mettere un po’ di rosso porpora alla base, e usare tinte più rosa per il colore delle nuvole”. Non lo faccio. Non tento di controllare un tramonto. Ammiro con soggezione il suo dispiegarsi.

Carl Rogers

Articolo “Lasciar andare…” descrizione del fiore di Bach Chicory

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